Ciao amici di Nerd House!
Se come me non avete ancora deciso cosa fare nella vita, o cosa aspettarsi da quest’ultima, forse Soul è il film che fa per noi, però, c’è sempre un però.

Soul, è il nuovo film di animazione prodotto dal Pixar e disponibile su Disney+ dal 25 Dicembre 2020.
Il film è diretto e sceneggiato dal Pete Docter, che per chi non lo sapesse ha realizzato “UP” “Inside Out”, e “Monster&Co”. Capirete quindi che l’hype per questo film conoscendo i precedenti lavori era altissimo.
Soul è la storia di Joe Gardner, insegnante di musica il cui sogno più grande è quello di diventare un pianista jazz affermato. E Joe quasi ci riesce a realizzare quell’ambito traguardo, o almeno finché non cade in un tombino. Risvegliandosi dalla caduta si ritrova nell’Altro Mondo capendo di essere morto. Non volendo morire prima di realizzare il suo sogno, cerca di scappare ma precipita nell’Ante Mondo, il posto dove vengono formate le anime prima di essere spedite sulla Terra. Qua, per un fraintendimento, diviene un mentore per le anime e fa la conoscenza di Ventidue, un’anima tutt’altro che semplice da gestire. Tuttavia Ventidue vuole aiutarlo a tornare sulla Terra donandogli il suo passepartout, ed è qui che inizia l’avventura.

Soul tocca argomenti importanti come i sogni, le ambizioni e come trovarli. Il tema mi tocca particolarmente nel profondo, e speravo di essere molto più commossa. Il film scorre in una nuvola soffice riempita di vita, belle parole sui sogni, ma anche di rimproveri su come essi vengono vissuti dagli adulti. Eh si, adulti. Soul pur essendo un film di animazione, parla molto più agli adulti che ai bambini, gli sgrida e li rimprovera cercando di fargli capire che la vita è una sola ed ogni sua piccola sfaccettatura è importante. Tuttavia, non è il capolavoro che mi aspettavo.
Soul, non è un brutto film, ma ho avuto la sensazione che fosse molto approssimativo, quasi come se fosse nato come cortometraggio e successivamente sviluppato come un lungometraggio senza però aggiungere realmente qualcosa se non il minutaggio. Innanzitutto in un film dove il protagonista aspira ad essere un musicista jazz, mi aspetto una colonna sonora spaziale. Cosa che invece mi ha deluso molto, anzi è la cosa che mi ha deluso più di tutte. Ripeto non dico che sia brutta, è solo che mi aspettavo molto, ma molto di più.
I minuti scorrono piacevolmente, le gag sono molto divertenti e in parte riesci anche ad immedesimarti nei due protagonisti, ma il finale troppo affrettato e se mi permette direi spiccio, mi ha lasciato con l’amaro in bocca e con la sensazione che non eravamo veramente arrivati al dunque.
Ovviamente non ho niente da dire sulle animazioni che sono, come sempre d’altronde, straordinarie. Ma stiamo parlando della Pixar, mica di “Gino l’animatore“, quindi non c’è neanche da sorprendersi.
Sarà stato l’hype, sarà stato UP, sarà stata la voglia di vedere un nuovo film Pixar, ma non sono per niente soddisfatta. Non è un brutto film, ma so che possono fare meglio. Forse è questa recensione è unpopular, dato che tutti stanno gridando al capolavoro, ma mi piace essere sincera.
In sintesi: un bel cortometraggio trasformato in un film scontato.

Voto tema: 9
Voto film: 7.5
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Un saluto alla prossima da Hulia!
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