Salve amici di Nerd House, il vostro Vero Credente torna a parlarvi di Spider-Man con una nuovissima serie uscita su Disney+: Il vostro amichevole Spider-Man di quartiere.

Nato con il nome di Spider-Man: Freshman Year, questo prodotto doveva essere in principio strettamente legato ai film del Marvel Cinematic Universe: infatti si sarebbe dovuto trattare di una serie che narrava le vicende di Peter Parker prima di Spider-Man: Homecoming. Alla fine si è scelto di fare un qualcosa di non canonico e slegato da tutto, lasciando comunque qualche vago riferimento ad altre pellicole dei Marvel Studios come The Avengers o Civil War.

La nuova serie d’animazione con protagonista Spider-Man vede Peter Parker affrontare una serie di nuove sfide e di nuovi cattivi; in particolare il nostro eroe si ritrova nel mezzo di una guerra fra La Gang della 110th strada, capeggiata da Big Donovan e Gli Scorpioni, capeggiati da Mac Gargan. Peter dovrà imparare a bilanciare la sua vita fra gli impegni scolastici, i suoi amici e le sue responsabilità come Spider-Man.


Parto col dirvi che purtroppo non sono pienamente soddisfatto di questa serie; ho adorato le animazioni che ricordano un pò i primi fumetti di Spider-Man disegnati da John Romita Sr. e Steve Ditko, ma, a parte quello nulla di più; in particolare non ho apprezzato la realizzazione del personaggio di Spider-Man.

Ci sono due cose in particolare dello Spider-Man di Tom Holland che a molti fan non sono mai andate giù: la prima è il fatto che fosse iper-tecnologico e pieno di risorse, e la seconda era la presenza di un mentore/super tutore in ogni film.
In questa serie sono presenti entrambi questi elementi, racchiusi nel personaggio di Norman Osborn.

Devo dire che ho apprezzato l’idea di inserire il personaggio di Norman Osborn come mentore di Spider-Man, e sono abbastanza sicuro che il personaggio potrebbe evolvere presto in qualcosa di completamente diverso da un alleato…
Quello che invece non ho apprezzato, come appunto dicevo poco fa, è la scelta di rendere anche stavolta Spider-Man incredibilmente forte e con un molti elementi high-tech.

Ancora peggio per me è la scrittura di Peter Parker. Siamo cresciuti con l’immagine di un giovane liceale bullizzato che aveva difficoltà a socializzare e che raggiungeva i suoi sforzi con una difficoltà assurda. Una cosa sicuramente triste ma che allo stesso tempo ti permetteva di empatizzare con il personaggio e di conseguenza non potevi fare a meno di tifare per lui e sperare che, nonostante le mille difficoltà, riuscisse a trionfare.
Ma non in questa serie.

Qui Peter Parker è stimato da tutti, anche dai giocatori palestrati di football. Il suo interesse amoroso non lo considera e sta con un altro, ma a differenza di Liz nelle prime puntate di The Spectacular Spider-Man, lo stima tantissimo e parla sempre molto bene di lui.
La sua migliore amica è una goth stupenda che gli vuole un sacco bene e che molto probabilmente diventerà nelle prossime stagioni la sua ragazza. Ci scommetto qualsiasi cosa.
E non dimentichiamoci del fatto che solo nelle prime due puntate ottiene da subito la possibilità di studiare alla Oscorp con alcune delle menti più brillanti del mondo.

Per quanto riguarda gli altri personaggi vi dico che alcuni mi sono piaciuti, altri invece non li ho digeriti. Norman Osborn è sicuramente il personaggio che spicca di più fra i comprimari di Spider-Man; un uomo buono, che stima e aiuta Peter, ma allo stesso tempo misterioso; sembra sempre che nasconda qualcosa. E la conferma di questo ci arriva anche da un simpaticissimo cameo di Daredevil, che anche qui è doppiato da Charlie Cox, interprete del personaggio nei prodotti live action. L’apparizione di Devil mi permette anche di aprire una rapida parentesi sulle scene d’azione. I combattimenti mi sono piaciuti molto, sono dinamici e continuavano a dare l’idea di un fumetto degli anni 60/70.

Tornando ai personaggi ho apprezzato anche Lonnie Lincoln e la trama a lui legata, Harry Osborn e soprattutto la stupenda goth Nico Minoru, migliore amica di Peter e probabilmente anche futura Sister Grimm.
Per quanto riguarda invece i villain, devo dire che sono rimasto un pò deluso. Ad eccezione di Big D e Scorpion (che sono i cattivi principali) tutti gli altri non mi hanno lasciato assolutamente nulla. C’è una scena molto cringe in cui Doc Ock balla e c’è una breve e tristissima apparizione di Camaleonte.

In conclusione spendo due parole sulla sigla. Carine le animazioni, bello il fatto che si concluda con una copertina che cambia ad ogni puntata, e trovo anche carine le citazioni visive ai fumetti. Il testo però è orrendo sia in inglese che in italiano.

Bene amici, questo è quanto. Non dimenticate di fare sempre un salto sul nostro sito e sulla nostra pagina instagram per rimanere sempre aggiornati. Io vi saluto, e non dimenticate:

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