Buongiorno amici di Nerd House! Qui è la vostra Hulia che vi parla, e oggi in particolar modo avrete il piacere di poter leggere il mio pensiero sull’ultima trasposizione di Cenerentola by Amazon Prime World!
Beh ma bando alla ciance e iniziamo, che la mezzanotte è più vicina di quanto pensiate.

Il nuovissimo film di Cenerentola, uscito sulla piattaforma streaming di Amazon, è approdato nella nostre case il 3 settembre e possiamo dire che la sua entrata in scena è stata molto plateale.
Tra fate madrine non così fate e pillole di femminismo come se piovesse, il film, ha alzato non poche polemiche, soprattutto tra quei mostri che chiamiamo “boomer”:
Non starò qui a raccontarvi la trama, perché insomma, se non conoscete Cenerentola il problema siete voi, però faccio lo stesso un piccolo riassuntino:
Abbiamo un ragazza orfana (di madre inizialmente e poi di padre dopo) che vive come schiavetta per la sua matrigna e le sue due sorellastre. I suoi unici amici sono dei topolini un po’ troppo molesti e il suo più grande sogno… udite, udite! Non è quello di andare al ballo, ma bensì aprire la sua attività: un negozio di abiti.
Si…avete sentito bene. Un negozio di abiti il cui nome sarebbe “Design by Ella”.
Potrebbe sembrare di aver toccato il fondo, e invece no! Perché questo film non solo porta una visione femminista e inclusiva della favola, ma inoltre decide anche di farlo sotto forma di musical!!
Ora, io non so se voi lo sappiate, ma una delle mie più grandi passioni sono i musical. Sento qualcuno cantare Misery e sono già pronta a fare le fusa e a ballare in mezzo all’immondizia (chi non ha capito la cit è pregato di smettere di leggere questo articolo, scherzo. Forse).
Quindi, partiamo dal prologo, immaginate me: una giovane donna innamorata da sempre di Cenerentola (di tutte le versione immaginabili), appassionata di musical e probabilmente la persona più lgbt+ friendly che conoscerete mai nella vostra vita.
Immaginate, quindi, quanto fossi emozionata per questo film? Quanto scalpitassi all’idea di avere Billy Porter come “fata madrina” e Idina Menzel come matrigna? Avete una minima idea?
Bene. E ora, allora potete conoscere la verità: questo film mi ha fatto piangere, e non dall’emozione ma dal dolore.

Ho odiato (quasi) tutto. Letteralmente. Dalle scenografie, ai dialoghi, ai costumi, alle canzoni scelte per non parlare del casting…
Per quanto stupidamente pensassi che nessuno mai sarebbe riuscito a rovinare Cenerentola, stavolta mi sono dovuta smentire.
Ma partiamo dalle basi: Ella e il suo femminismo.
La giovane Ella interpretata dall’attrice/ cantante cubana naturalizzata americana Camila Cabello è la nostra nuova Cenerentola, piena di sogni e ambizioni e bei propositi, che per un momento pensavo di trovarmi in una puntata di beautiful e non in un film. Ella risulta insopportabile, non rispecchia ciò che dice, se non quando ci sono dei piccoli siparietti pro femminismo in cui da un momento all’altro tira fuori le cosidette “balls” facendo uscire un carattere che per metà del film non si vede.
E lungi da me criticare la scelta di fare una Cenerentola moderna, eh! Però c’è modo e modo di farlo, e sinceramente Amazon ha toppato.
Il principe è il personaggio più inutile che ci sia, fa il finto uomo vissuto quando in realtà è solo un mammone piagnucolone che non riesce e non vuole crescere, finché voilà, arriva Cenerella in tutto il suo fascino da contadinella e lo strega: aberrante.
Il Re e la Regina, presi ad esempio come coppia sbagliata da non imitare assolutamente, hanno questa dinamica di rapporto malsano che porta all’irritazione, perché ti verrebbe la voglia di entrare dentro il film e darci due schiaffoni a quel Re da strapazzi. Lui e i suoi maledetti baffi. Che poi, se il loro intento era farlo odiare, beh. Grand bel lavoro, allora.
Abbiamo poi le sorellastre che come sempre sono utili quasi quanto le zanzare in estate. Per non parlare del siparietto della sorella del principe, ancora non ho capito se quel personaggio mi ha infastidita o meno, ci devo ragionare su.
Ma arriviamo ai personaggi importanti: La matrigna e la fata madrina.
La grandissima Idina Menzel che per chi non la conoscesse è l’attrice che ha interpretato la prima cattiva strega dell’est a Brodway, eh si sto parlando proprio di Elphaba e di Wicked, rende la matrigna non solo una madre affettuosa (ovviamente a modo suo) e molto moderna, ma insegna alle sue figlie come doversi comportare con gli uomini sulle note di Material Girl. Non so dirvi quanto io abbia riso e urlato in quella scena.
Una delle cose che ho amato di questa versione di Cenerentola è sicuramente il background che hanno dato al personaggio della matrigna, che non è solo una donna che voleva sistemarsi a vita con un rampollo, ma è una donna che voleva realizzare un sogno, diventare pianista, e che le è stato portato via. E non vuole che Cenerentola perda un’occasione di vita sicura con il principe per vivere in maniera precaria facendo la stilista. Questa sì che è una svolta moderna e molto interessante, che come ho gia detto ho davvero amato moltissimo.
Un po’ come ho amato l’ingresso della fantastica fata madrina interpretata da Billy Porter, che non solo ha portato una fata inclusiva e lgbt+ friendly, ma l’ha fatto in maniera saccente e ironica, rendendo il personaggio subito amabile (e anche il più stiloso) dell’intero film.
Vi giuro che le battute che ha fatto, per quanto siano state poche mi hanno fatto piegare dal ridere.
Ora parliamo invece di qualcosa che mi ha fatto molto ridere: un film considerato musical che ha come canzoni originali due testi, mmh. Interessante.
La cosa mi ha scioccato in una maniera disarmante, sicuramente la scelta di utilizzare canzoni moderne come la già citata Matirial girl oppure Perfect di Ed Sheeran per molti è stata una carta vincente, rendendo più piacevole e orecchiabile quello che probabilmente sarebbe diventato un film troppo impegnativo se avesse avuto tutte canzoni orginali. Ma sinceramente, l’unico film in cui c’è una Ella e in cui cantano canzoni dei Queen è Ella – Enchanted e stiamo parlando di Anne Hathaway non di zuppa e cozze.

Non mi soffermo neanche a parlare dei costumi, che per quanto la costumista sia la stessa di Bridgerton, in questo film non ha dato proprio il meglio di sè, avrebbe potuto osare molto, ma molto di più. Soprattutto se pensi che Ella voglia diventare una stilista…ma modernizziamolo un po’ questo abito azzurro (che sì è rosa in questa versione ma è sempre la solita solfa), su!
Detto ciò, lo so sembra quasi che abbia stroncato tutto il film, e forse un po’ è così. Però sono fiduciosa, nel senso che io ho un opinione pessima del film, tuttavia, sono convinta che se avessi visto da più giovane un film del genere, con una Cenerentola non solo buona e gentile con tutti, ma anche badass, o almeno per quanto riguarda i suoi sogni, forse (e dico forse) sarei cresciuta un po’ meno a fantasticare su cavalli bianchi e principi dall’armatura splendete e avrei pensato un po’ di più ai miei sogni e che ci si salva anche da soli, non serve per forza un principe.
Quindi sì, approvato per le giovani leve, un po’ meno per le ventenni e invece per i boomer che si sono lamentati che Billy Porter abbia snaturato la fiaba, vi inviterei a leggere la VERA fiaba di Cenerentola e fidatevi che è tutto tranne che carina, femminile o fatata.
Quindi… rullo di tamburi….
Voto: 6+/10
La suffienza gliela diamo, ma solo perché Camila Cabello sà cantare e Idina Menzel è Idina. Per il resto adieu.
Per oggi è tutto amici di NerdHouse! La zucca sta per scomparire, ma voi se volete, scriveteci sui nostri canali Facebook, Instagram e Twitter saremo sempre pronti a rispondervi! Anche dopo la mezzanotte, promesso.
Baci stellari